Che effetto ti fa leggere questo?
Si tratta per molte persone di un cambio radicale di prospettiva.
Tutti noi abbiamo ricevuto sin da piccoli milioni di condizionamenti, e questo senza dubbio è anche ciò che ci ha permesso di adattarci a tutto ciò che stiamo attualmente vivendo: studiare, avere un lavoro, delle relazioni.
Eppure – se da piccoli non abbiamo avuto la possibilità di sperimentare il nostro vero sé – il rischio è grande, tanto da poterci portare ad adottare una modalità di iper-adattamento ai bisogni degli altri, mettendo in secondo piano la nostra auto-realizzazione.
Il bambino e l’essere umano in generale hanno un’enorme capacità di adattamento ai contesti relazionali, se questo da un lato può essere un bene dall’altro rappresenta uno schema che può generare un profondo senso di:
- insoddisfazione
- vuoto
- assenza di obiettivi.
Il risultato è quello di vivere una vita infelice o meno felice di quanto avremmo potuto.
Questo processo ha effetti talvolta drammatici e può sfociare nella depressione e in altre problematiche psicologiche connotate da un senso di:
- blocco
- mancanza di possibilità
- impotenza appresa.
Ogni storia genera ed elimina possibilità
Ogni vita è un intreccio di eventi, personaggi, ruoli, scenari, decisioni prese, alleati, nemici.
Ciò che in questa visione della vita è fondamentale è il fatto che il ruolo creativo – di regista e sceneggiatore – non può che appartenere a noi stessi.
Questo modo di vedere il flusso del proprio vivere richiede una delle scelte più coraggiose e per certi versi rivoluzionarie che ogni donna e ogni uomo possano fare: un profondo atto di responsabilità verso se stessi.
È chiaro: non tutto è trasformabile, ma iniziare a sentire un maggiore potere di intervento sulla realtà a nostro vantaggio, può davvero fare la differenza!
Da quale storia devi liberarti per essere felice?
Quale storia sei?
Da quale storia senti di volerti dis-identificare?
Quali sono le richieste implicite o esplicite che ti sono state fatte anni fa alle quali ti sei adattato perché non potevi fare altrimenti per essere visto, considerato, ascoltato?
Te le stai ancora portando dietro?
Come influiscono sulle tue attuali relazioni?
Qual è il ruolo ricorrente che in molte relazioni hai messo in atto arrivando spesso a farti male?
Quale mappa usi per dare significato al mondo?
E se potessi cambiarla?
Essere felice è un miraggio dentro al tuo copione?
Quale labirinto ti sta impedendo di essere felice?
Tutto dipende da esse e attorno ad esse si scrive la propria storia.
Puoi iniziare con l’auto-riflessione a individuare le premesse che ti tengono così distante dall’essere felice.
Te ne elenco alcune, come esempio.
- Dicono che non vado bene, qualcosa di sbagliato ci deve essere in me
- Non valgo quanto gli altri
- È impossibile che la mia rabbia possa diventare qualcosa di buono
- Se mi ribellerò non sarò più amato
- Meglio non essere giudicato male e farmi andare bene tutto questo, piuttosto che ascoltare davvero i miei bisogni e i miei desideri avendo tutti contro
- La mia sensibilità è la mia vulnerabilità
- Non sarò mai in grado di sentire fino in fondo le mie emozioni
- Mi porterò sempre con me la rabbia per essere stato umiliato, abbandonato, tradito, questa rabbia può arrivare a fare davvero male agli altri, quindi tengo tutti distanti
- Le relazioni sono insidiose
- Nessuno mi capisce veramente, tanto vale accontentarmi
- Il senso del dovere è il mio destino
- Mi merito di vivere tutti questi sensi di colpa
- Le continue rinunce mi portano ad abbassare ancora di più la mia autostima, ma non posso fare altrimenti.
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Non è semplice e non è facile
Questo cambio di prospettiva, cioè iniziare a vedere la storia della tua vita realmente come una storia che può perciò essere trasformata e cambiare direzione, non è semplice: si tratta di un processo a cui probabilmente non sei abituato.
Questo cambio di rotta non è rapido, richiede impegno e responsabilità nel volersi mettere in gioco profondamente in un percorso di psicoterapia.
Aver negato per lungo tempo i tuoi reali bisogni può avere origine in un tempo lontano della tua storia personale, ad esempio nel caso in cui da bambino il tuo ambiente famigliare abbia invalidato i tuoi sentimenti e le tue emozioni, stabilendo delle regole implicite su cosa potessi o non potessi provare, potessi o non potessi dire. Si tratta di casi in cui, esprimere il proprio disagio psicologico – in particolare la tristezza o la rabbia – significa per il bambino far arrabbiare il genitore, provocare il suo allontanamento o subire punizioni****.
Se cerchi uno psicologo psicoterapeuta a Genova, sentiti libero di contattarmi per avere maggiori informazioni.
PSICOTERAPEUTA GENOVA Dr. GAIA BERIO – psicologa psicoterapeuta a GENOVA – ARENZANO – ON-LINE per psiche.org
Tel. 348 6028718
FONTI
***J.S. Bolen,(1991), Le dee dentro la donna, Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma
*C.S. Pearson,(1990), L’eroe dentro di noi, Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma
****J.E. Young, J.S. Klosko, M.E. Weishaar,(2018), Schema Therapy, La terapia cognitivo-comportamentale integrata per i disturbi di personalità, Erickson, Trento
*C.S. Pearson,(1990), L’eroe dentro di noi, Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma
**M. White,(1992), La terapia come narrazione, Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma