DISTURBI ALIMENTARI: IL CONTESTO FAMILIARE IN CUI SI SVILUPPANO

In questo articolo desidero proporti una lettura dei DISTURBI ALIMENTARI secondo l’approccio sistemico-relazionale.

Userò come riferimenti teorici i fondamentali studi clinici di Valeria Ugazio, psicoterapeuta sistemico-relazionale e autrice di saggi sul tema delle polarità semantiche.

Questa teoria è stata formulata alla fine degli anni Novanta.

LE CONVERSAZIONI FAMILIARI, LE POLARITÀ SEMANTICHE E IL POSIZIONAMENTO

La famiglia è una composizione di differenze. Dentro a uno stesso nucleo si fronteggiano individui così diversi che sembrano spesso fatti […] per essere nemici.(Ugazio, 2012)

Le conversazioni generano possibilità o le impediscono.

Ogni famiglia e ciascun membro di essa, comunica, conversa, all’interno di insiemi di significato –  detti polarità semantiche – prevalenti.

La tesi fondamentale presentata da Ugazio consiste in questo: il significato consiste infatti in due termini polari.

Così capita nelle famiglie che se qualcuno apparirà agli altri membri del gruppo e si definirà come buono, ci sarà qualcun altro definito come cattivo.

QUALI STORIE POSSIBILI?

Questo fa in modo che vengano a crearsi, negli scambi interattivi, alcune storie piuttosto che altre.

La polarità: un magnete che genera significati

Il concetto di polarità può essere spiegato con un’analogia: un magnete, i cui estremi sono dotati di proprietà opposte.

Ciascun membro della famiglia non può, negli scambi comunicativi ai quali partecipa non prendere una posizione all’interno della polarità di significati che sta alimentando la conversazione.

Questo processo si chiama posizionamento.

POLARITÀ  POSSIBILI

giusto/ingiusto

leale/sleale

libertà/dipendenza

allontanamento/avvicinamento

cambiamento/stabilità.

 

DISTURBI ALIMENTARI: IL CONTESTO FAMILIARE IN CUI SI SVILUPPANO

In queste famiglie * c’è chi vince e c’è chi perde, chi ha successo riuscendo a imporsi, chi in famiglia come in comunità si arrende. Se da un lato c’è il successo, il potere, la volitività e l’esteriorità, dall’altro c’è il fallimento, la soggezione, l’arrendevolezza, l’autenticità (Ugazio, 2012).

* Le ricerche su cui si basa la teoria delle polarità semantiche di Valeria Ugazio, in merito ai disturbi alimentari, sono successive all’analisi di 45 casi trattati in psicoterapia e videoregistrati. Nello specifico 12 dei casi tramite psicoterapia individuale, 33 in psicoterapia familiare.

NEI CASI DI DISTURBI ALIMENTARI LA CONVERSAZIONE CORRISPONDE ALLA SEMANTICA DEL POTERE

Ciò che caratterizza la polarità vincente/perdente […] non è percepibile come un tratto individuale. Essa si riferisce esclusivamente alla relazione. È l’esito di un confronto. (Ugazio, 2012).

Questo è il motivo per cui le relazioni e i conflitti in questi sistemi familiari assumono una importanza fondamentale per definire le dinamiche e relazionali e le identità dei membri della famiglia in connessione fra loro.

 

” Proprio perchè il confronto competitivo regola le relazioni, la definizione delle relazioni tra i membri della famiglia è instabile, e di conseguenza le identità dei membri sono insicure” (Ugazio, 2012).

 

Il rappporto stesso col cibo diventa una sfida che si colloca tra i significati dell’adeguarsi e dell’opporsi, tuttavia in questa dinamica complessa e dolorosissima per l’intero sistema familiare è come se qualcosa andasse sempre perso.

 

Se ci si adegua alle aspettative il rischio è quello di risultare ai propri occhi perdente, se ci si oppone il rischio è quello di essere rifiutati. Il terreno di questo cortocircuito si gioca sul cibo, con tutte le drammatiche conseguenze che ne possono conseguire.

CONCLUSIONI

Proprio in virtù della semantica del potere, il disturbo del figlio è vissuto dai genitori come una sconfitta personale. Per quanto a disagio, difficilmente, soprattutto i genitori delle anoressiche si disimpegnano. Al contrario riprendono a pieno titolo il loro ruolo accudente: come è possibile non sentirsi nel ruolo di chi guida, orienta, decide, nei confronti di una figlia che non è in grado di alimentarsi? La drammaticità della sua condizione riporta soprattutto l’anoressica nel ruolo di figlia e la coppia in quello di genitori anche se la ragazza (nel 90% dei casi si tratta di una femmina) è in una fase del ciclo di vita (di regola l’adolescenza o la giovinezza) nella quale la relazione con i genitori dovrebbe ridefinirsi in modo più paritario e allentarsi per lasciare spazio alla costruzione di nuovi legami” (Ugazio, 2012).

 

Bibliografia

V. Ugazio (2012), Storie permesse, storie proibite, polarità semantiche e psicopatologie, Bollati Boringhieri, Torino

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PSICOTERAPEUTA GENOVA Dr. GAIA BERIO – psicologa psicoterapeuta a GENOVAARENZANOON-LINE per psiche.org

Tel. 348 6028718

 

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