Dire quello che si pensa. Cosa succede se non lo fai?

Dire quello che si pensa per alcune persone può essere molto difficile.

Per altre fin troppo semplice.

Per altri ancora si tratta di una scelta che di volta in volta viene valutata, prima di passare all’azione della condivisione di contenuti con l’altro, oppure scegliere il silenzio.

Dire quello che si pensa o non farlo: non si tratta di qualcosa di scontato.

Molti tendono a dire: sono fatto così, sono un libro aperto, dico sempre quello che penso.

Spesso si tratta di persone che si definiscono sincere, in realtà risultano altrettanto maleducate, fuori luogo, inopportune.

Altri, invece, sembrano riflettere anche troppo sulla scelta di comunicare o meno ciò che pensano. Spesso questa modalità risulta più ponderata rispetto alla precedente, ma anche in questo caso non è sempre e comunque funzionale.

Altri ancora hanno dei blocchi della comunicazione.

In questo articolo desidero condividere con te cosa può comportare una modalità di comunicazione di questo tipo.

Dire quello che si pensa: cosa succede se non lo fai?

Va fatta una distinzione tra ciò che capita dentro di te e ciò che capita nel tuo interlocutore.

Cosa capita dentro di te quando non dici la tua?

#1 Rischi di sentirti non capito.

Il tuo interlocutore, a meno che non sia una persona molto empatica, o che abbia un rapporto particolarmente stretto con te: non può leggerti nel pensiero. E anche in questi due casi: non è affatto detto che riesca a farlo.

#2 Rischi di essere frainteso.

Proprio perché la persona con cui parli non ha il super-potere della telepatia, i fraintendimenti sono un risultato quasi certo. Le loro conseguenze sono degli effetti senza dubbio anti-economici (nel senso che faranno perdere a entrambi i comunicanti energie e tempo nel chiarirvi).

#3 Continui a rimuginare.

Cosa sarebbe successo di diverso se avessi detto ciò che ti passava per la mente?

Avresti ottenuto ciò che desideri se avessi detto la tua?

Avresti potuto acquisire più valore agli occhi del tuo interlocutore?

Ti saresti sentito meno inadeguato nel gestire la fatica del silenzio?

Poteva essere un’occasione per definirti meglio agli occhi di chi avevi di fronte?

Se nella tua vita riscontri problemi di questo tipo posso darti un aiuto.

Cosa capita nella mente degli altri quando non dici la tua?

#1 Se non ha parlato significa che è disinteressato a me, alle mie idee.

Qui rischierete entrambi di perdere un’occasione di confronto.

#2 È sulle sue. Forse questo silenzio sta a significare che ai suoi occhi valgo poco.

Nelle relazioni ogni atto comunicativo serve a definire il rapporto tra le due persone che comunicano. Potendo, anche solo con una frase, cambiare il piano della comunicazione. Anche da una relazione di conoscenza a una di interesse affettivo.

#3 Non capisco. Io mi sono aperto e lui no. Questa dinamica potrebbe essere pericolosa perché indecifrabile. Rimarrò in silenzio anche io, per proteggermi.

Qui, nuovamente, entrambi rischierete l’interruzione della comunicazione.

 

Dire quello che si pensa per tutti noi non è qualcosa di scontato.

Con questo articolo spero di averti dato qualche strumento utile per riflettere sul tuo modo di comunicare.

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PSICOTERAPEUTA GENOVA Dr. GAIA BERIO – psicologa psicoterapeuta a GENOVAARENZANOON-LINE per psiche.org

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